In questo articolo tratterò un argomento che mi riguarda piuttosto da vicino: il trucco semipermanente sopracciglia che mi vede coinvolta in prima persona dal momento che effettuo periodicamente questo particolare trattamento da quasi tre anni ormai.

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Prima di addentrarci nello specifico però occorre approfondire il discorso riguardante appunto la dermopigmentazione: essa è nota anche come trucco semi permanente (TSP) e non è altro che una tecnica prettamente estetica di pigmentazione dell’epidermide, del tutto simile ad un tatuaggio, che si esegue tramite l’introduzione di micropigmenti minerali e quindi senza alcun pericolo o controindicazione per la nostra pelle, nello strato superficiale dell’epidermide, con uno o più aghi montati su di un apposito macchinario.

Di norma con un paio di sedute a seconda della zona da trattare, si riesce ad ottenere tranquillamente il risultato desiderato; per le sopracciglia ne occorrono in media due a distanza di un mese circa l’una dall’altra, specie se vi approcciate per la prima volta a questo genere di trattamento. Questo trattamento nasce all’incirca negli anni 80, non solo a scopo puramente estetico per valorizzare, correggere e marcare alcuni tratti del viso, ma anche per “mimetizzare” eventuali esiti cicatriziali dovuti ad incidenti o a seguito di interventi chirugici; quindi, aveva anche un che di “funzionale“.

Essendo come dice il termine stesso, un trattamento “semipermanente“, la durata non è illimitata, e la scomparsa e scolorimento avviene attraverso il ricambio cellulare che essendo soggettivo rende impossibile quantificare la durata del trattamento stesso. Per esperienza personale posso dire che un trattamento ben eseguito può mantenenrsi anche per circa 10/12 mesi prima di necessitare di un nuovo ritocco.

Il vantaggio di essere un trattamento non permanente permette non solo di poter effettuare nel tempo quei piccoli adattamenti necessari a seguire i cambiamenti del volto col trascorrere degli anni, ma anche di poter decidere di non ripeterlo senza conseguenze, qualora i risultati non fossero di nostro gradimento.

Sappiamo bene che le sopracciglia caratterizzano le espressioni del viso, e di conseguenza per ritoccarle sapientemente ci vuole maestria oltre che tecnica e professionalità.

A chi è rivolto questo trattamento?

La maggior parte delle persone che richiedono il trucco semipermanente sopracciglia presenta differenti problematiche: sopracciglia totalmente asimmetriche, partenza errata, coda esterna tronca, o picco interno non abbastanza accentuato, diradamento più o meno evidente, zone parzialmente o completamente glabre createsi magari a causa di terapie mediche o presenza di esiti cicatriziali da minimizzare.

Per eseguire perfettamente il trattamento occorre prima di tutto che l’operatore studi la fisionomia della cliente, creando la forma non solo più adatta ed armoniosa, ma anche proporzionalmente corretta rispetto ai tratti del viso stesso. Dal momento che chi vi guarda ha una visione del vostro viso tridimensionale, mentre allo specchio la nostra visione è solo bidimensionale, le sopracciglia andranno quindi progettate con i suggerimenti proposti dall’operatore, pur rispettando il vostro punto di vista.

Io vi consiglio sempre di lasciarvi guidare dal professionista in quanto non sempre il nostro viso può rivelarsi adatto al tipo di sopracciglia che ci piacerebbe avere. Inutile partire con l’idea di volere ad ogni costo una perfetta “ala di gabbiano” se sul nostro volto risultano più armoniose sopracciglia arrotondate, per intenderci.

Per queste motivazioni, gli errori più eclatanti da correggere o addirittura da cancellare che molto spesso l’operatore si trova ad affrontare, si riferiscono proprio a questo trattamento, effettuato da mani non abbastanza esperte che si lasciano guidare dall’idea della cliente, anziché consigliarla adeguatamente su ciò che si addice maggiormente al suo viso in termini di proporzioni ed armonia.

Purtroppo il trucco semipermanente spesso viene sottovalutato mentre, al contrario, occorrerebbe impiegare la massima attenzione nella progettazione ed esecuzione di tale lavoro. Per questo è sempre opportuno rivolgersi ad un operatore professionista, per ottenere il risultato ottimale, magari informandosi presso molteplici centri, per avere una serie di consulenze che ci aiutino ad orientarci nella scelta più adeguata alle nostre esigenze.

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Ma quali sono le tecniche più comuni con le quali viene effettuato questo trattamento?

 SOPRACCIGLIA “PELO A PELO”

Questa tecnica attualmente è  la più richiesta nel trucco permanente sopracciglia.  Ciò significa che dopo aver progettato le nostre sopracciglia attraverso il makeup, vengono pigmentati dei veri e propri “micro-peli”, andando cosi a simulare l’effetto ottico di un’arcata sopraccigliare verosimile. Con una seconda seduta di solito obbligatoria la ribattitura del tatuaggio conferirà il “carattere” alle  sopracciglia per ottenere l’illusione ottica tridimensionale. Con questa tecnica, il lavoro risulterà estremamente naturale.

SOPRACCIGLIA TRIBALI

La tecnica “tribale” abbondantemente utilizzata in passato, ma ancora oggi piuttosto utilizzata, consiste invece nel tatuare integralmente le sopracciglia, senza simulare il pelo vero e proprio. Il risultato rischia di non essere propriamente naturale se abbiamo sopracciglia particolarmente scure e zone praticamente glabre. Io le ho cosi, ma semplicemente perché le mie sono molto chiare, e avendo ancora i miei peli naturali, risultano solo ridisegnate in maniera armonica.

Se scegliete questa tecnica assicuratevi di non fare azzardi, specie se avete capelli rossi o scuri che tenderebbero a farle risaltare ancora di più rendendole decisamente artificiose ed esagerate. Tuttavia oggi questa tecnica tecnica è  stata attualizzata combinando una sfumatura di base per sopracciglia completamente glabre o molto diradate, alla tecnica “pelo a pelo”, per ottenere un effetto ottico di sopracciglia più folte e naturali.

Inutile sottolineare che è fondamentale scegliere con estrema accuratezza l’operatore che andrà ad effettuare questo trattamento sul nostro viso: competenza prima di tutto, ma occhio attento anche al rispetto delle norme igieniche e soprattutto all’utilizzo di materiale sterile e monouso.

Durata del trattamento e post-trattamento

Una seduta dura circa un’ora e mezzo se consideriamo anche lo studio dal parte dell’operatore del nostro viso e la costruzione delle nostre sopracciglia attraverso il makeup. Una volta stabilita la forma adatta si procede al tatuaggio vero e proprio. Il dolore è blando e sopportabile, tuttavia molti operatori, se proprio abbiamo una tolleranza bassa, consigliano l’applicazione di una pomata anestetica una mezz’ora circa prima del trattamento.

Il trattamento andrà ripetuto per ribattere il nostro tatuaggio venti giorni o al massimo un mese dopo la prima seduta affinché, il processo di “fagocitosi” faccia si che il colore si assesti. Trascorso il tempo necessario, esso verrà ripetuto.

Il post trattamento è piuttosto semplice; è opportuno, almeno per una quindicina di giorni:

– Evitare l’esposizione al sole, o nel caso proteggere adeguatamente le sopracciglia con una crema a schermo totale.

– Evitare di truccare la zona trattata per evitare che si infetti.

– Lievi rossori e un leggero gonfiore che permane per 24 ore è più che normale, e spariranno in breve tempo.

– Applicare possibilmente o vaselina (come per i normali tatuaggi), o meglio ancora una crema adatta all’uso che ne facciamo come il Bepantenol, che consente di mantenere morbida e lenire la parte trattata, evitando che si secchi.

– Il tatuaggio è una vera e propria ferita: guarendo si creerà una leggera crosticina che una volta staccatasi pulendo la zona con un dischetto di cotone, mattino e sera, risulterà perfettamente guarito. Io quando vado a ribattere il tatuaggio, continuo per almeno una ventina di giorni ad idratare adeguatamente le sopracciglia.

Quando invece è da evitare?

•    In gravidanza o durante l’allattamento;
•    In presenza di nei, cicatrici ipertrofiche o inestetismi sconosciuti della pelle nella zona da trattare;
•    Se in corso ci sono infezioni cutanee o dermatiti
•    Su persone diabetiche in trattamento con terapia insulinica
•    Su persone in trattamento chemioterapico
•    Su persone in cura con terapie anticoagulanti, aspirina, antinfiammatori

Insomma, io lo trovo un trattamento utile e ed esteticamente bello da vedere, ovviamente se ben realizzato. In ogni caso se avete intenzione di optare anche voi per questa scelta, affidatevi sempre a personale competente e qualificato in grado di trovare insieme a voi, la soluzione più adeguata al vostro viso.

Io ne sono soddisfatta!